venerdì 23 ottobre 2009

Primarie

Ogni tanto mi prende il trip di fare qualcosa di assolutamente inutile.
Intervenire su questo blog, a cui nessuno partecipa, e per di più invitare a non votare la mozione Bersani, mi sembra un'iniziativa di sublime inutilità.
Dunque il 25 settembre abbiamo votato, nel nostro circolo eravamo in 26, abbiamo aspettato pazientemente che si completasse il trio di oratori ( ma cos'è che hanno da fare questi politici che sono sempre in ritardo?) Le sostenitrici delle mozioni Bersani e Franceschini, semplicemente hanno fatto l'elenco delle priorità del paese, quasi che noi vivessimo in un altro mondo, mentre il sostenitore di Marino ha scelto argomenti diversi, ma, anche qui, niente di che.
Sono sicuro che gli interventi degli oratori non hanno spostato un solo voto, ognuno aveva già in mente per chi avrebbe votato.
Io però, al momento di fare la fatidica croce, ho cambiato idea. Ero convinto, e lo sono ancora, che fosse necessario sostenere Franceschini per i seguenti motivi:
• nel momento più difficile per il partito, ha avuto il coraggio di giocarsi la faccia per qualcosa in cui evidentemente credeva
• durante il suo mandato ha operato in modo, tutto sommato, più che accettabile
• la sua riconferma avrebbe dato al partito un'immagine di coesione e di continuità d'azione

• Invece ho votato Marino, perché mi piace, e posso darne ragione a chi volesse saperne di più.
Poi sono andato ad Ivrea, dove hanno parlato Morgando, Damiano, e Marino nell'ordine.
Morgando: soliti argomenti.
Damiano: davvero questo signore è stato ministro? Anche in questo caso soliti argomenti ed una insistenza stucchevole nel ricordarci da dove viene, quali sono stati i suoi maestri, quali sono state le sue esperienze. Sarebbe più interessante sapere dove vuole andare, piuttosto che sapere da dove viene. In aggiunta due battute, nelle intenzioni ironiche, ma in realtà semplicemente di cattivo gusto, nei confronti di Marino
Marino: pragmatico, preciso, sintetico, convincente. A Marì, macchi te l'ha fatto fa de metterte cor piddi ?!

Perché non voterei mai per Bersani? Ecco perché:
• quando avrebbe potuto prendere in mano le redini del partito, assumersi tutti i rischi che ciò comportava, ha lasciato andare avanti un altro. Un attendismo meschino, che da solo basta ad escluderlo dalle mie preferenze. Però c'è dell'altro.
• I suoi sostenitori sono quanto meno discutibili, a cominciare dall'eroe della bicamerale, tracotante come i suoi accoliti, per proseguire con Bassolino , ineffabile governatore della Campania, con Apparat Apparatovic Fassino...e via discorrendo. Mi dicono (referta refero)che anche Giuliano Ferrara è un sostenitore di Bersani
• Bersani tace su alcuni argomenti. Sul nucleare ad esempio, si è pronunciato solo perché tirato per la giacca da Marino. Manco a dirlo ci ha ricordato le cose fatte quando era ministro, mentre bastava dire :” Lotterò perché nessuna centrale, di qualsiasi tipo, venga installata in Italia”
• Non doveva essere questo un partito nuovo, di gente nuova?
• Infine se andate a leggervi i blog de “l'Unità” (ma chi legge “l'Unità”?) di argomenti ne troverete parecchi.

Mi sono tesserato vagheggiando il Partito d'Azione, poi ricordandomi le travagliate vicende di questo partito, e l'esito delle elezioni del 1946, mi sono sentito un menagramo. Da qualche tempo mi frulla in testa quell'aforisma sulle farfalle, che vivono solo un giorno, ed alle cinque del pomeriggio ne hanno già le palle piene.
Vorrei essere confutato e magari stigmatizzato
Allego un estratto da “l'Unità”Ciao a tutti,
F. Miglio




La voce della Lega di Rag. Fantozzi

Mollate l'osso

Coglionazzi di sinistra, lo accettate un consiglio da un povero leghista che voi considerate di un’ignoranza paranormale? I vostri capi manipolo comunisti, tutti ormai intorno ai 70 anni, prima urlacchiavano: «Bisogna cambiare, far posto ai giovani!». Poi di colpo in vista del congresso si ricandidano tutti. «Lo facciamo solo per il bene del paese!» ringhiano, ma credetemi, la verità è che non vogliono mollare l’osso. Suggeritegli di fare dei mestieri alternativi. D’Alema con la sua barca può portare dei turisti in Croazia, Fassino il messo comunale a Moncalieri, Veltroni l’aiuto regista, Bertinotti il commesso in un negozio di scarpe di pelle umana. E Rutelli? Può presentare l’Isola dei famosi.
13 ottobre 2009

lunedì 6 aprile 2009

Coordinamento volontari

Il Partito democratico ha attivato una unità di coordinamento per indirizzare aiuti concreti per le persone colpite dal sisma abruzzese

immagine documento Il Partito democratico ha attivato nella sua sede nazionale una unità di coordinamento per indirizzare, attraverso la Protezione Civile e gli assessorati competenti, aiuti concreti per le popolazioni dell'Abruzzo duramente colpite dal sisma.

La struttura, istituita presso il dipartimento Organizzazione, è coordinata dai parlamentari Donato Renato Mosella, dell'area organizzazione del Pd e già a capo del Volontariato del Giubileo, Ettore Rosato, sottosegretario agli Interni del governo Prodi e Federica Mogherini, della segreteria nazionale.

Due le principali iniziative attivate al momento: la prima, il reclutamento di volontari con specifiche competenze (medici, infermieri, elettricisti, idraulici, cuochi, falegnami, psicologi, informatici, radioamatori, etc.) che saranno messi a disposizione della Protezione Civile per rafforzare le squadre di soccorso che si apprestano a raggiungere i luoghi colpiti dal terremoto; la seconda, l'allestimento di cucine da campo.

I volontari che vogliono aderire a questa iniziativa possono compilare il modulo adesione in allegato e inviarlo all'indirizzo volontari.abruzzo@partitodemocratico.it o spedirlo al numero di fax 06.69532465. Per aver ulteriori informazioni è attivo il numero verde 848.888.800.

Una tragedia nel cuore del paese

Una tragedia nel cuore del Paese


Il Partito Democratico mobilitato a fianco delle popolazioni colpite dalla tragedia del terremoto. Dario Franceschini e la Segreteria nazionale sono in contatto permanente con i territori colpiti.

Di seguito, la dichiarazione di Dario Franceschini: ‘Il Partito Democratico esprime il suo dolore per le tante vittime, la sua vicinanza e la sua fattiva solidarietà alle popolazioni abruzzesi tragicamente colpite dal sisma. In tutta Italia il Pd è pronto a mobilitarsi, in coordinamento con le richieste che dovessero venire dalle autorità, per gli aiuti alle popolazioni così duramente colpite dal sisma. Il Partito democratico ha gia' messo a disposizione della protezione civile, delle amministrazioni locali colpite, del governo, le proprie sedi e strutture, la disponibilita' dei propri militanti come volontari secondo le richieste e le indicazioni che verranno dalle autorita' competenti. Invitiamo a sostenere la raccolta di fondi che la Caritas sta organizzando.’

Per sostenere gli interventi in corso (causale "Terremoto Abruzzo") si possono inviare offerte a Caritas italiana tramite il conto corrente postale 347013 o tramite Unicredit Banca Roma (Iban IT38 K03002 05206 000401120727).

Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui: Intesa Sanpaolo (filiale di via Aurelia 796, Roma - Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012), Allianz Bank (filiale di via San Claudio 82, Roma - Iban: IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097), Banca Popolare Etica (filiale di via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113) e CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana (06 66177001).

Da stamattina attivo uno speciale nella home-page del sito www.partitodemocratico.it

mercoledì 1 aprile 2009

sono tornata

Ciao a tutti sono tornata.
Ma quanti post!!!
Daniela

martedì 17 febbraio 2009

Per stare allegri linko, per chi non l'avesse letto, questo editoriale di Giannini, puntuale e pragmatico come suo solito:

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/elezioni-sardegna/commento-giannini/commento-giannini.html

lunedì 9 febbraio 2009

domenica 8 febbraio 2009

Attacco allo Stato di Concita De Gregorio

Eluana non c'entra. Questo pregio almeno ha avuto la terribile giornata di ieri. Sgombrare il campo da un residuo per quanto improbabile dubbio: che fosse un'umana convinzione o una fede a guidare l'azione del presidente del Consiglio. Non è così. È convenienza. È una spaventosa battaglia di potere che viene giocata sulla carne di una donna in coma. Eluana è un pretesto. È doloroso, quasi impossibile dirlo. Eppure è così. Eluana non c'entra.
Silvio Berlusconi ha sferrato ieri un definitivo assalto al Quirinale, ha aggredito la più alta delle istituzioni repubblicane, ha minacciato di cambiare la Costituzione se essa sarà di ostacolo alla sua volontà, ne ha additato il custode, Giorgio Napolitano, come si fa col responsabile di un delitto. E ha commesso la più ignobile delle mistificazioni: usare la sofferenza di una persona e di una famiglia come leva emotiva e demagogica
Non è l'ansia di popolarità che sempre lo guida attraverso il suo strumento-feticcio, i sondaggi, questa volta a muoverlo. I sondaggi dicono: pace per Eluana, rispetto. La maggior parte degli italiani è con Beppino Englaro e condivide la sua pena. La partita è un'altra, molto più grande e decisiva: il potere che lo aspetta, le regole del gioco da scrivere o da riscrivere, la posta in palio il Quirinale. Con qualunque mezzo. Pazienza se la tremenda partita a scacchi di queste ore, una vera corsa contro il tempo, si traduce in un supplizio, in una tortura fisica su un
corpo inerme: la fine dell'alimentazione forzata è stata avviata, l'organismo esanime si sta abituando, domani con una legge potrebbe riprendere, poi magari diminuire di nuovo e poi aumentare ancora. Una manopola che cambia le dosi seguendo i singulti della politica. Orribile. Ha detto, ieri: Eluana potrebbe avere figli. Come, da chi? Ha detto: un'indagine veloce che abbiamo commissionato a un istituto di
ricerca - un sondaggio, sì - ci dice che gli italiani pensano che suo padre dopo 17 anni possa essere stanco. Un fior di sondaggio. E dunque? Dunque il padre si faccia da parte, saranno le suore ad occuparsi di sua figlia. Parole irricevibili, inascoltabili. Ma la partita è altrove, appunto. Questi sono dettagli, è l'occasione che si è presentata per la prova di forza. Lo scontro è definitivo e ci riguarda tutti, ci mette tutti in pericolo di vita: vita democratica. Il capo dello Stato si erge con coraggio, con la forza semplice del richiamo alle leggi, come baluardo di un sistema di convivenza fondato sulle regole di tutti e non sulla parola di uno solo. Viviamo un tempo oscuro di violenza sorda. Siamo tutti con Napolitano. I nomi qui accanto sono i primi di una lunghissima serie di persone che hanno cercato questo giornale, ieri, per dirlo. Siamo con lei. Avanti, presidente.

da L'Unità del 7/2/2009